De Profundis «A Bleak Reflection» (2010)

De Profundis «A Bleak Reflection» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Erebo »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1263

 

Band:
De Profundis
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Titolo:
A Bleak Reflection

 

Nazione:
Inghilterra

 

Formazione:
Craig Land - Vocals
Roman Subbotin - Guitars
Shoi Sen - Guitars
Arran McSporran - Bass
Nick Tingle - Drums

 

Genere:

 

Durata:
1h 9' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Bella sorpresa questo gruppo Inglese, nato nel 2005 per volere di cantante e chitarrista, nel 2007 già rilasciano il loro primo album autoprodotto "Beyond Redemption". Una carriera di tutto rispetto segue al debutto, votata come sesta migliore band nel 2007 da Terrorizer Magazine Readers' Poll; hanno suonato in Grecia ad Atene con Nightwish, Nevermore, Annihilator e Sodom; poi nel 2008 anche in UK al Bloodstock Open Air con Opeth, Dimmu Borgir, Napalm Death; hanno supportato gli Iron Maiden al Rock in India Festival nel 2009; per ultimo anche in Portogallo al Ilha do Ermal Festival con Obituary, Sepultura, Blind Guardian ed Angra. Nel 2010 nasce "A Bleak Reflection" il disco che mi appresto a recensire. Innanzi tutto devo dire che il gruppo si presenta bene con tutto questo popò di curriculum. Inoltre artisticamente l'album non soffre di nessun difetto, dall' artwork, alla scelta dei suoni, all' esecuzione, tutte impeccabili. Il gruppo londinese è dedito ad un death metal con forti tinte doom che non denotano un diminuendo di tiratura nei pezzi. Inoltre si scorgono inserti black sinfonico, come anche di jazz. Un gruppo poliedrico insomma che spazia con agilità da un genere ad un altro.
Dicevo ottima scelta dei suoni perchè mi ha colpito in particolar modo il suono di un basso sognante, non saprei definirlo altrimenti. La voce ricorda vagamente il fantastico growl di Akerfeld, e non solo lei, anche il songwriting si avvicina a quello degli Opeth, ma non solo, ho notato alcune sonorità simili a Samael ed Atheist.
L'unica eccezione a tutto il disco sembra essere la penultima traccia in cui l' inframezzo jazz non convince, un pò per la mia inesperienza nel campo, ed un po' per la loro. Questo però non travalica la mia opinione di questi inglesi che hanno sfornato un ottimo disco, che diventa il mio preferito in assoluto per adesso.

Track by Track
  1. The Ephemeral Burden 70
  2. Ablaze In Autumns Fire 75
  3. Nocturnal Splendour 70
  4. Cease To Be 70
  5. Crimson Black Bleeding 75
  6. Cold Is The Grave 70
  7. Longing 65
  8. The Mourner 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
71

 

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